Il Lab è aperto!

Revisione partecipata introduzioni [segnalazioni gestite]


#1

Spostiamo temporaneamente qui le segnalazioni gestite e già pubblicate.


Revisione partecipata delle introduzioni
Revisione partecipata delle introduzioni
Revisione partecipata delle introduzioni
#2

update 25/04, Segnazione GESTITA: http://lab.hookii.it/t/revisione-partecipata-delle-introduzioni/600/6?u=pinaz81
TITOLO:
Il Modello Standard vince ancora
DATA:
24 apr 2017
LINK AD ARTICOLO:
https://home.cern/about/updates/2017/02/standard-model-stands-its-ground
TESTO:
The LHCb collaboration has presented an exceptional result on a very rare decay of a particle called Bs0.This observation marks yet another victory for the Standard Model. […]
The decay of the Bs0 meson has been long regarded as a very promising place to look for cracks in the armour of the Standard Model, which, despite being our best available description of the subatomic world, leaves some questions unanswered. Therefore, over time, physicists came up with many alternatives or complementary theories. A large class of theories that extend the Standard Model into new physics, such as Supersymmetry, predicts significantly higher values for the Bs0 decay probability. Therefore, an observation of any significant deviation from the SM predicted value would suggest the presence of new, yet unknown, physics.
The experimental value found by the LHCb collaboration for this probability is in an excellent agreement with the one predicted by the theory, and the result is confirmed to a very high level of reliability, at the level of 7.8 standard deviations: that is, the scientists are extremely sure that it hasn’t occurred just by chance.

MOTIVO PER CUI NON E’ STATA PUBBLICATA:
Introduzione non in italiano e copiata dall’articolo. Tema scientifico per cui non è facile tradurre senza preparazione adeguata.


#3

Malgrado il modello standard presenti delle lacune e non sia in grado di spiegare alcuni fenomeni (quali? stringhe?) l’ennesima conferma della sua bontá arriva dalla misura del decadimento della particella Bs0. Questo decadimento, molto raro è stato individuato analizzando dati ottenuti sia in questo periodo operativo del CERN (run2) che ri-analizzando i dati della Run1, la campagna di misure eseguita tra il 2009 e il 2013, che ha fornito circa 10 Petabyte di dati (sono solo 1000 Terabyte).


#4

Grazie, pianificato!


#5

update 27/04, Segnazione GESTITA.
TITOLO:
La disoccupazione giovanile sta scendendo (ma é ancora molto alta)
DATA:
25 apr 2017
LINK:


MOTIVO PER CUI NON E’ STATA PUBBLICATA:
Manca l’introduzione, c’è solo il link


#6

Secondo gli ultimi dati dell’Istat, a febbraio il tasso di disoccupazione giovanile diminuisce ulteriormente dopo i cali dei due mesi precedenti, raggiungendo il 35,2%. Sebbene rimanga ancora alto, ora è significativamente più basso rispetto ai massimi raggiunti nel marzo 2015, quando era pari al 43,6%.

Ne approfitto per fare una domanda. La segnalazione sulla disoccupazione giovanile rimanda a un articolo scritto in inglese di poche righe. E’ possibile aggiungere un altro link, magari in italiano e leggermente meno telegrafico? Tipo, per esempio, questo:


#7

Grazie, pubblicato!
In questi casi sì, si può aggiungere un link che spieghi maggiormente nel dettaglio :wink:


#8

update 28/04, Segnazione GESTITA
TITOLO:
La banda ultralarga di Openfiber (Enel)
DATA:
24 apr 2017
LINK ARTICOLO:
http://www.repubblica.it/economia/rapporti/impresa-italia/tecnologia/2017/03/28/news/open_fiber_il_nuovo_piano_banda_ultra-larga_per_tutti_rete_aperta_a_rai_sky_e_netflix-161554564/

MOTIVO PER CUI NON E’ STATA PUBBLICATA:
Manca l’introduzione, c’è solo il link


#9

Open Fiber, la società nata da Enel con la compartecipazione della Cassa Depositi e Prestiti, si è aggiudicata tutti i lotti del primo bando di Infratel (società del Ministero dello Sviluppo Economico) riguardante la copertura a banda ultralarga delle aree bianche, cioè quelle zone in cui i privati non intendono investire, e che per questa ragione sono soggette a intervento pubblico.
Le aree bianche interessate dal primo bando sono quelle delle regioni Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Toscana e Veneto, corrispondenti a 4,5 milioni di unità immobiliari. In queste zone la velocità di connessione sarà superiore ai 100 Mb/s per quasi tutta la popolazione, facendo sparire di fatto la distinzione inizialmente prevista tra aree a 100 Mb/s e aree a 30 Mb/s.
Partendo da questo successo di Open Fiber, Repubblica racconta con un articolo entusiastico il piano della compagnia per portare la banda ultralarga in tutto il paese.

Mi scuso perché probabilmente non è il posto più adatto per dirlo, ma l’articolo di repubblica è confusionario e puzza di contenuto sponsorizzato. Per esempio, trovo un po’ meglio questo articolo:


Ho inoltre trovato piuttosto chiara la descrizione del progetto fatta da Infratel stessa. Magari si potrebbe aggiungere come link di approfondimento:


#10

update 28/04, Segnazione GESTITA
TITOLO:
Fenomenologia dei gruppi whatsapp
DATA:
23 apr 2017
LINK ARTICOLO:


TESTO: –

MOTIVO PER CUI NON E’ STATA PUBBLICATA:
Manca l’introduzione, c’è solo il link


#11

In questo post, il blog “Memorie di una vagina” analizza il fenomeno dei gruppi di WhatsApp, di cui individua tre tipologie principali. Oltre a ciò, esamina le dinamiche di inclusione e esclusione che caratterizzano il fenomeno e infine attua una classificazione dei vari tipi di utenti che popolano i gruppi, per esempio i silenti, gli intermittenti o gli addetti ai meme.


#12

update 04/05, Segnazione GESTITA
TITOLO:
Hulu’s ‘Handmaid’s Tale’ Delivers A Timely And Feminist Message [EN]
DATA:
29 apr 2017
LINK AD ARTICOLO:
http://www.npr.org/2017/04/26/525574198/hulus-handmaids-tale-delivers-a-timely-and-feminist-message
Altri link:



TESTO:
Articolo su una nuova serie televisiva con notevoli implicazioni politiche:
“The Handmaid’s Tale” arrives on Hulu already riding a wave of controversy – with several people involved in the production, some producers and even some stars, denying that this new miniseries adaptation is either a frightening feminist narrative or a timely political commentary.
La serie, tratta da un libro del 1985, è incentrata su una setta cristiana che prende il controllo di una parte degli Stati Uniti e il tutto è visto solo dal punto di vista di personaggi femminili (almeno nei primi tre episodi disponibili, i personaggi maschili sono inesistenti e risibili e quasi sempre sfocati); il personaggio femminile più negativo è l’unico vestito in modo maschile.
Considerando la presenza dell’attrice Alexis Bledel, il target del prodotto appare quello delle fruitrici di Gilmore Girls, ma con risvolti molto poco piacevoli (“I’m not ok“).
È curioso notare che l’attrice protagonista «practices Scientology and identifies as a feminist.» (da Wikipedia).

MOTIVO PER CUI NON E’ STATA PUBBLICATA:
Gli ultimi due paragrafi non ci sembravano consoni.
Inoltre questo articolo sul Post sembrava fatto meglio: http://www.ilpost.it/giuliabalducci/2017/04/27/the-handmaids-tale/
Che dobbiamo farne?


#13

Ho cercato di ristruttare il tutto mantenendo la nota, forse non proprio da linee guida ma comunque imho accettabile sulla vita persoale della protagonista, ma lasciando da parte quella su Gilmore Girls che mi pare arbitraria.
Come immagine potremmo usare questa https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/cc/Librarian_Bomber.jpg il libro che ha in mano è proprio handmaid’s tale (gran libro, tra l’altro)


L’uscita della serie TV The Handmaid’s Tale è oggetto un vivace dibattito sulle possibilità di lettura in chiave femminista e politica. Sul Post, Giulia Balducci ricapitola gli aspetti principali della distopia rappresentata nelle prime tre puntate della serie e, prima ancora, nel libro omonimo del 1985 su cui è basata. Il tema principale, conclude, è l’impatto delle tesi ultraconservatrici, nel caso specifico di matrice cristiana protestante, sulla condizione femminile:

The Handmaid’s Tale cerca di dimostrare cosa succede quando una società porta le proprie idee ultraconservatrici sulle donne fino alle estreme conseguenze: credi che il posto della donna sia a casa, o in cucina? Credi che le donne non debbano essere padrone del proprio corpo? Va bene, succederebbe questo. Ti piace? La risposta attesa dopo una dimostrazione simile è no, anche da parte degli uomini, perché è una società che toglie troppo anche a loro. Non è un caso che le ultime parole del libro – della serie, vedremo – siano «Avete altre domande?».

La serie è ambientata nel Nord America, in una repubblica totalitaria fondata su una rigida impostazione patriarcale, ideologicamente giustificata in chiave cristiana. Almeno in queste prime tre puntate, gli eventi sono visti perlopiù dal punto di vista della protagonista femminile e, in misura minore, degli altri personaggi femminili secondari, con i pochi comprimari maschili lasciati per lo più sullo sfondo. Seguendo i drammatici eventi della vita della protagonista, interpretata dall’attrice femminista e scientologista Elisabeth Moss, The Handmaid’s Tale sfrutta il classico espediente del flash-back per mostrare la progressiva instaurazione di questo regime consumatasi pochi anni addietro. Proprio sulla graduale transizione al regime totalitario e patriarcale, interviene Anne Cohen, rilevando inquietanti analogie con l’attuale contesto politico statunitense in un post per Refinery29:

“Now I’m awake to the world,” she thinks. “I was asleep before. That’s how we let it happen. When they slaughtered Congress we didn’t wake up. When they blamed terrorists and suspended the Constitution, we didn’t wake up then either. They said it would be temporary. Nothing changes instantaneously. In a gradually heating bathtub you’d be boiled to death before you knew it.”
First of all, yikes. The scariest part of all that is that it’s completely plausible. It’s so easy to be complacent. I know I’m guilty of that. And what comes next, in a harrowing flashback to life “before,” makes it all the more obvious.

Tuttavia, entrambe le proposte di lettura sono controverse. Come ha notato il critico tv David Bianculli nel corso della trasmissione radiofonica Fresh Air, di cui è disponibile una trascrizione, “molte delle persone coinvolte nella produzione, alcuni produttori e persino alcune star, negano che questo nuovo adattamento in forma di miniserie sia una preoccupata narrativa di stampo femminista o un tempestivo commento sulla situazione politica odierna”.


#14

TITOLO:
Guiness diventa Vegan
DATA:
3 maggio 2017
LINK:

TESTO:
hanno vinto loro, la Guiness cambia il suo processo produttivo pur di poter scrivere vegan friendly

MOTIVO PER CUI NON E’ STATA PUBBLICATA:
Intro da rivedere e notizia un po’ scarna: se non è contestualizzata con link a metodi di produzione birra, etc rischia di diventare solo il solito flame.


#15

Ho espanso un pochino la cosa e dato un tono più neutro, ma tecniche di produzione della birra non so nulla. Questo mio post è wiki, quindi chi vuole lo modifichi pure cliccando sull’icona della matita qui sotto.

pic: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/38/Guinness_da_Bar.jpg/1024px-Guinness_da_Bar.jpg


Un articolo del Sole 24 ore dà la notizia che la compagnia irlandese produttrice della birra Guinness non impiegherà più colla di pesce nei processi di filtraggio.

I produttori di birra usano spesso la colla di pesce per filtrare lievito e altre sostanze indesiderate dalla birra. Questo impedisce a vegetariani e vegani di bere birre prodotte con questo metodo. Guinness ha quindi dichiarato che entro la fine dell’anno avrà eliminato la colla di pesce da alcune delle sue produzioni. Questo processo di avvicinamento alle istanze dei consumatori vegetariani e vegani è in corso da alcuni anni e, in precedenza, questo era già avvenuto per i fusti e per tutta la produzione che arriva dall’Australia.

Il tema della forza sociopolitica delle minoranze intransigenti è già stato trattato su hookii e, in questo caso, la decisione è stata presa proprio per venire incontro alle esplicite richieste dei consumatori vegani e vegetariani.


#16

I produttori di birra usano spesso la colla di pesce per filtrare lievito e altre sostanze indesiderate dalla birra. Questo impedisce a vegetariani e vegani di bere birre prodotte con questo metodo. Guinness ha quindi dichiarato che entro la fine dell’anno avrà eleminato la colla di pesce da alcune delle sue produzioni. Per capirsi: è un processo che dura da anni, e in precedenza questo era già avvenuto per i fusti e per tutta la produzione che arriva dall’Australia.


#17

Aggiungo. Questo articolo di Bressanini spiega in che modo le gelatine permettono di filtrare i liquidi: http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/03/01/chiarificare-limpossibile-con-i-filtri-molecolari/
Il procedimento descritto è molto simile a quanto viene effettuato dai produttori di birra.


#18

@martina

Ho intregrato nel mio commento i due di fhtagn.


#19

@PiGTr @Fhtagn
Grazie ragazzi, pianificata per domattina.
Questo articolo specifico è secondo me l’esempio perfetto del buon funzionamento di una gestione partecipata: qualcuno che ha un tema che ritiene interessante e lo segnala, ma il testo non va bene (per N motivi, talasciando ilvcaso specifico), chi coordina le segnalazioni la sottopone, varie persone segnalano altri approfondimenti sul tema, punti di vista diversi sullo stesso tema e abbiamo un’intro comunque esaustiva e che approfondisce. Grazie :slight_smile:


#20

TITOLO:
Come si può cercare di capire un fenomeno del genere?
DATA:
25/05/2017
LINK AD ARTICOLO:

TESTO:
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MOTIVO PER CUI NON E’ STATA PUBBLICATA:
L’introduzione è tutta in inglese e copiata da quella di Youtube